E’ difficile tracciare un bilancio della partita contro il Borgomanero.
Cominciamo dal risultato: ci sarebbe piaciuto che la partita finisse con un pari, premiando l’orgoglio e la volontà messa in campo dai giocatori biancoverdi. Ma la vittoria dell’Accademia è, tutto sommato, meritata.
Sulla carta il divario tra le due squadre, infatti, era molto superiore e, probabilmente, lo sapevano anche i rossoblù guidati da mister Ferrero.
Quello che ha fatto la differenza, forse, è stato il gol messo a segno all’11’ da Beretta: l’Accademia ha rallentato i suoi ritmi, visto che la partita si era messa, tutto sommato, sul binario giusto. Ma la reazione dei giocatori aronesi è stata rabbiosa tanto che, in dieci minuti è stato raggiunto il pari grazie al gol di Lamine.
L’Accademia, raggiunta sull’1 a 1, non ha saputo più trovare energie nervose per affermare la sua superiorità, forse anche a causa delle scorie ancora da smaltire della preparazione estiva.
La seconda parte del primo tempo è trascorsa senza altre emozioni, ma il trascorrere dei minuti consentiva ai ragazzi dell’Arona di acquisire fiducia e convinzione nei loro mezzi, mettendo in mostra alcune combinazioni di gioco veramente interessanti ed apprezzate dai tifosi sugli spalti (circa 150).
L’episodio che ha dato una svolta alla partita si è verificato al 15’ del secondo tempo, quando l’arbitro ha mostrato per la seconda volta il cartellino giallo a Caramanna. La decisione del signor Squara è apparsa eccessiva agli osservatori neutrali, ed addirittura anche ai tifosi agognini. Ma tant’è.
E’ stato quasi naturale che a quel punto l’Accademia esprimesse il massimo sforzo per portare a casa il bottino pieno, riuscendo nel suo intento a quattro minuti dalla fine, grazie ad un tiro di Secci.
Non essendo partita di campionato, alla fine oltre al rammarico, rimane poco di cui dispiacersi. Anzi.
C’è invece da fare tesoro su quello che si è potuto vedere: questa squadra, alla sua prima prova ufficiale, ha saputo mettere in mostra umiltà, coraggio e cuore. Tutti ingredienti importanti che, uniti agli altri disponibili, mister Rossini potrà utilizzare per preparare tanti gustosi manicaretti che, speriamo, i prossimi avversari trovino indigesti.
Infine, come sempre, evitiamo di parlare di singoli giocatori, ma questa volta spieghiamo il motivo della scelta della foto. Lamine ieri è stata la rappresentazione plastica dei concetti sopra esposti. Ha iniziato la partita con alcune iniziative in avanti che hanno dato le palpitazioni alla difesa avversaria; si è sacrificato a centrocampo, quando c’era da congelare il ritmo della partita; ha finito la gara in difesa, comandando le operazioni come un veterano. In più è l’autore della prima rete della stagione. Come direbbe Clooney: “what else”?
Forza Arona