Prima di fare una analisi delle sensazioni che ci ha lasciato la prima di campionato ho voluto aspettare 48 ore, per assicurarmi che la carica di entusiasmo si affievolisse.
E’ stato inutile!
Non è tanto per il risultato, che comunque è stato bello rotondo. Ma è stato il modo con il quale il 4-0 è arrivato ad aver contributo alla mia euforia finale.
Il primo quarto d’ora della partita è stato complicato. L’Arona stava pagando lo scotto della assenza di Valsesia e la manovra non era fluida come gli undici in campo avrebbero voluto.
La voglia di fare bene era alta, ma cominciava a farsi luce una sorta di nervosismo causato dal fatto che ogni tentativo di arrivare verso la porta difesa da Beltrami si infrangeva sulla difesa aggressiva del Valduggia.
Cosentino continuava a fare a sportellate con il marcatore diretto, che spesso era costretto a ricorrere all’aiuto di un altro compagno per contenerlo (e a volte di due). Per questo tutte le palle che arrivavano dalla parte della nostra punta di diamante non venivano trasformate in azioni pericolose, anche perchè l’arbitraggio alla inglese non limitava l’uso di strattoni e spinte da parte dei difensori.
Invece di perdere il controllo della partita l’Arona è stata capace di cambiare l’approccio della stessa: l’azione si è spostata più spesso sulle fasce per allargare il campo, e a questo punto è salito in cattedra Pappalardo, i cui slalom hanno procurato gran mal di testa alla difesa avversaria e soprattutto a Bellan che già al 15′ si faceva ammonire.
Alla mezz’ora la partita si sbloccava grazie a Federico Pappalardo che concludeva a rete dopo aver ricevuto palla da Cosentino.
In finire di primo tempo era la volta di Marco Mattioni servire una deliziosa palla a Pappalardo che trasformava il regalo in un 2-0 che pesava sul morale del Valduggia come un diretto tirato da Mike Tyson.
Ogni speranza del Valduggia cessava al 6′ del secondo tempo: Romano dal fondo crossava per Mattioni Marco, che siglava il 3-0.
Un minuto dopo il Valduggia rimaneva in dieci per una reazione di Bellan che sotto gli occhi dell’arbitro tentava di tirare un calcio d un avversario (per la verità non per far male, ma più di frustrazione). La reazione dell’arbitro era ovviamente quella di estrarre il rosso e a quel punto la partita era virtualmente chiusa.
Poco prima del fischio finale Michele Mattioni, nel frattempo entrato in campo, siglava il 4-0, aiutato da un intervento non impeccabile di Beltrami.
Che dire a questo punto?
La prestazione della squadra è senz’altro confortante, ed è una conferma del buon lavoro fatto sino ad ora dal ds Pino Gallo e dal Mister Chicco Ragazzoni.
Le premesse per un campionato tranquillo sembrano esserci. Ma ricordiamo che non basta una rondine a fare primavera.
Ci vogliono tanto lavoro e testa giusta per poterne vedere arrivare altre!