Per quei pochi che non lo conoscessero Damiano Malgaroli è una delle memorie storiche del calcio Aronese. Il nostro presidente onorario e tesoriere è stato uno degli autori del libro “Arona, i nostri primi 90 anni” che nel 2010 raccolse nelle sue 120 pagine centinaia di foto e racconti di quasi un secolo di calcio ad Arona. Oggi che la nostra squadra ha superato i 100 anni, lui raccoglie sempre materiale e nuovi aneddoti da custodire e tramandare alle future generazioni. Damiano è davvero una persona sincera che parla del passato dell’Arona con gli occhi innamorati come se descrivesse una bella donna, che lo accompagna ormai da tempo nella sua vita. Un amore viscerale che speriamo non si esaurisca mai. Dopo la partita di domenica lo fermiamo per una piccola intervista.
Ciao Damiano, ci dici un parere sulla prima parte della stagione?
Qualcosa in più si poteva fare, non partivamo da favorite, ma tutto sommato siamo stati bravi e fatto bene, sul piano del gioco e del risultato. Abbiamo lanciato dei giovani che sono “seguiti” anche da grandi società, e costruito una buona squadra. Abbiamo lasciato punti per strada, anche per errori nostri, ma nonostante tutto è stato un bel girone. Lo diciamo sempre ma siamo in credito con la fortuna, molte assenze l’anno scorso, mentre quest’anno qualche partita l’abbiamo persa per gli infortunati. Sono arrivati due bei giocatori come Rogora e Maio, abbiamo perso Vezzù e Cosentino, ma sappiamo che in attacco con gli altri tra cui Vergadoro, possiamo essere pericolosi.
Pronostico finale della stagione?
Bella domanda, la parte dei play off è delineata, Bulè e Pro Novara sono due squadre fatte per vincere e non appartengono alla categoria, sono un caso a parte. Noi possiamo fare bene ed entrare nei play off senza problemi se giochiamo come sappiamo. Per il resto tanto di cappello a chi saprà migliorarsi e per chi cercherà di salvarsi senza paura. Tornando alle prime due ci sarà battaglia fino alla fine.
Si poteva giocare oggi abbiamo perso dei giorni preziosi?
Sai, non dipendeva da noi, qui siamo stati pronti da subito a giocare domenica, ma in altre parti non si poteva. La decisone alla fine era insindacabile quindi abbiamo dovuto adeguarci