Mi ci sono voluti tre giorni per smaltire l’euforia della vittoria di domenica. Pensavo a cosa scrivere e davvero non sapevo da che parte cominciare.
E’ stata una partita bella, intensa, tirata e sofferta. Ma che ci ha premiato. E lo ha fatto in un momento in cui avevamo bisogno di una bella boccata d’aria fresca. E così è stato.
Però, messomi alla tastiera, mi sembra giusto cominciare dicendomi che è più opportuno smorzare un attimo gli entusiasmi. Perciò comincio con il dire che, se vittoria è stata, una bella fetta di merito va ascritta a Sivero, che sull’1 a 0 ha fatto tre parate che ancora sento nelle orecchie le parole (ed anche qualche parolaccia…) dette in tribuna dai tifosi del Domo. Squadra che non merita la posizione in classifica che occupa, così come non la merita l’Arona.
Il risultato è stato rotondo, la vittoria importante, ma sarebbe sbagliato dire che l’Arona ha surclassato i suoi avversari in campo.
Però, una volta tanto, dal campo arrivano solo buone notizie. La prestazione dei singoli è stata brillante. Romea comincia ad entrare nei meccanismi di gioco e si è presentato con un gol che sugli spalti è stato commentato molto positivamente; Mochi ha messo a segno un colpo di testa di potenza micidiale; Bonetti all’inizio della partita ha fatto un assist di precisione millimetrica; Ntiri Opoku è tornato alla rete ed ha corso senza risparmiarsi, così come Loew, Notte e Tinaglia; Viganò è stato perfetto; Romano è stato sempre presente in mezzo al campo senza risparmiarsi… Mi fermo qui, ma dovrei citarli tutti.
Mentre la società è al lavoro per rinforzare i ranghi, ieri i ragazzi si sono ritrovati nello spogliatoio e il buon umore imperava.
Intanto hanno salutato gli ultimi due arrivati, di cui diremo a parte.
M